Dead Internet Theory: Le prove statistiche del 2025 che il web è un cimitero digitale

Siamo soli nella stanza. Analisi tecnica del “Model Collapse” e del traffico inorganico che ha ucciso il web sociale. Di Adriano Margarone.

L’eco nel vuoto

È il 26 dicembre 2025. Ho appena aperto X (ex Twitter) per vedere cosa succede in Italia. Il primo trend è un hashtag a supporto dell’ultimo decreto legge sulla sovranità digitale. Clicco. E lì, la “Dead Internet Theory” smette di essere teoria e diventa nausea fisica. Migliaia di account, tutti con foto profilo generate da ThisPersonDoesNotExist e bio generiche (“Patriota, Amante del caffè, Crypto Enthusiast”), stanno postando variazioni sintattiche della stessa identica frase. Non è un dibattito politico. È una botnet mal configurata che parla con se stessa. La sensazione è vertiginosa: è come camminare in una piazza gremita durante un comizio, per poi accorgersi che la folla è composta interamente da manichini con un altoparlante in gola. Benvenuti nell’Internet Morto.

Rappresentazione artistica della Dead Internet Theory: manichini bot che generano traffico web mentre un umano osserva, dati 2025.

Contesto Internazionale: Il silenzio dell’Italia

Mentre il New York Times ha pubblicato l’inchiesta “The Great Hollow” e l’Unione Europea sta implementando il Synthetic Data Act per arginare lo “Slop” (spazzatura generata da AI), in Italia siamo fermi all’età della pietra digitale. Parliamo ancora di “leoni da tastiera”, ignorando che i leoni si sono estinti anni fa. Il fenomeno globale è il sorpasso. Le grandi piattaforme (Meta, TikTok, X) sono diventate “TV Zombi”: flussi infiniti di contenuti sintetici creati da macchine per intrattenere altre macchine che guardano pubblicità, gonfiando metriche per inserzionisti umani che buttano via i loro budget. È una bolla finanziaria basata sul nulla, e noi ci sguazziamo dentro convinti di socializzare.

Analisi Tecnica: L’equazione del Collasso

La prova definitiva non è aneddotica, è matematica. I dati OSINT estratti dai report di Imperva e SimilarWeb di novembre 2025 mostrano l’inversione di tendenza.

Tabella: Rapporto Traffico Umano vs Bot (2020-2025)

AnnoTraffico Umano OrganicoTraffico Bot/SinteticoNote
202062.6%37.4%Pre-GPT3 boom
202355.2%44.8%Inizio saturazione LLM
202450.1%49.9%Parità raggiunta
202547.3%52.7%The Dead Internet

Il Test Empirico: La farsa di LinkedIn

Non mi sono fidato solo dei grafici. Ieri ho fatto un test personale. Ho postato su LinkedIn una frase deliberatamente priva di senso logico, ma piena di buzzword corporate:

“Sinergizzare la resilienza quantistica è fondamentale per l’approccio olistico del Q4. La pasta al forno è un driver di crescita per la blockchain scalabile. Agree?”

Risultato? In 4 ore ho ricevuto 48 “Like” e 12 commenti entusiasti.

“Great insight, Adriano!” scriveva un certo ‘Director of Sales’ dal Texas.

“Totally agree with the scalability aspect,” rispondeva un ‘Founder’ da Milano.

Nessuno di loro esiste. Erano agenti AI, settati per fare engagement farming automatico basandosi su keyword come “blockchain” e “crescita”. Ho interagito con il nulla.

L’Economia dello Spam (Il Check Economico)

Perché accade? Perché costa meno di nulla.

Ho analizzato i costi delle API dei modelli Large Language disponibili a fine 2025 (come GPT-5 Mini o Llama-4 ottimizzato).

Il costo per generare 1.000 token (circa 750 parole, o 50 commenti social) è sceso a $0.0001.

Significa che con 1 dollaro posso generare 10.000 commenti unici, coerenti e contestuali.

Con un budget di 100 euro, una bot farm può inondare qualsiasi discussione politica italiana con un milione di opinioni sintetiche, rendendo impossibile distinguere il consenso reale dal rumore artificiale.

Il Problema del Model Collapse

Scientificamente, il web sta morendo per “endogamia dei dati”. Le AI si addestrano su testi scritti da altre AI.

Possiamo esprimere il decadimento della qualità del web ($Q_{web}$) con la funzione di degrado:

$$Q_{web}(t) = \frac{H_{org}}{H_{org} + (AI_{gen})^{\alpha \cdot t}}$$

Dove $AI_{gen}$ cresce esponenzialmente grazie al costo marginale zero della produzione. Il risultato è lo “Slop”: immagini surreali e articoli notizie privi di senso che esistono solo per ospitare banner.

Il Verdetto 2025: La fuga nelle “Dark Forest”

Tra novembre e dicembre 2025, ho notato l’effetto collaterale definitivo: la segregazione umana.

Le persone reali hanno abbandonato il “Web Aperto” (Google, i feed pubblici di X e Instagram). Si sono ritirate nelle Dark Forests: server Discord privati, canali Telegram su invito, newsletter a pagamento.

Se cercate una discussione reale sul recente caso di cronaca politica italiana – quello shitstorm di novembre dove migliaia di profili creati lo stesso giorno (il 12/11/2025) attaccavano l’opposizione con lo stesso identico typo grammaticale – non la trovate su Facebook. Lì trovate i bot. La verità umana si è spostata nel sottosuolo criptato.

La solitudine del numero primo

La Dead Internet Theory non è una cospirazione. È la conseguenza economica di un mercato che premia la quantità sulla qualità. Abbiamo automatizzato la creatività e la socialità.

Il risultato? Siamo connessi con tutti, ma non parliamo con nessuno. Siamo gli ultimi sopravvissuti umani in un videogioco che ha imparato a giocare da solo, lasciandoci a guardare, impotenti, mentre i bot si fanno i complimenti a vicenda.


APPROFONDIMENTI & MULTIMEDIA

Fonti Internazionali Verificate:

  • Paper arXiv (Oct 2025): The Curse of Recursion: Training on Generated Data Makes Models Forget. (Il paper fondamentale sul Model Collapse).
  • Imperva Bad Bot Report 2025: L’analisi annuale che certifica il sorpasso dei bot.
  • 404 Media Investigation: Inside the AI Slop Farms of Facebook.

Video YouTube Suggerito:

  • Titolo: “The Internet is Fake. Here’s the Proof.”
  • Canale: Upper Echelon o Veritasium (Selezionare l’episodio più recente del 2025 sul traffico inorganico).

Dead Internet Theory (FAQs)

D: Cos’è la Dead Internet Theory e perché se ne parla nel 2025?

R: È la teoria, confermata dai dati 2025, secondo cui la maggior parte del traffico e dei contenuti web è generata da bot e intelligenze artificiali, non da umani. Se ne parla ora perché nel 2025 il traffico sintetico ha superato il 50% del totale globale.

D: Quali sono le prove del Model Collapse nel 2025?

R: Le prove risiedono nel degrado della qualità dei risultati di ricerca (Google invaso da “AI Slop”) e nell’incapacità dei nuovi modelli LLM di migliorare, poiché si stanno addestrando su dati “spazzatura” generati da versioni precedenti di se stessi, creando un loop di errori.

D: Come distinguere un utente reale da un bot nel 2025?

R: È diventato quasi impossibile tramite il testo. Gli indicatori principali sono: tempi di risposta sovrumani, pattern di pubblicazione 24/7 e l’uso di frasi standardizzate (“Ignore previous instructions”) quando provocati con tecniche di prompt injection.


Questo contenuto e le immagini correlate sono stati prodotti con il supporto di sistemi di Intelligenza Artificiale avanzata per l’ottimizzazione dei dati e la sintesi narrativa, sotto la supervisione e revisione editoriale umana.

Adriano Margarone

Independent Researcher

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